Dal 2012 il Governo ha formalizzato almeno sei dichiarazioni di calamità naturale rispetto all’agricoltura e agli allevamenti in Calabria, a causa dei violenti...
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La gravissima denuncia arriva dal presidente calabrese della Coldiretti Pietro Molinaro. Il rappresentante dei coltivatori evidenzia che stalle e campi sono stati colpiti senza sosta, con prodotti distrutti per migliaia di tonnellate (e per decine di milioni di controvalore), frane anche gravissime, ingentissimi danneggiamenti agli impianti irrigui. Dagli Enti territoriali ai Consorzi di bonifica alla Protezione civile, tantissimi sono stati i soggetti impegnati nel tentativo di far fronte alle varie emergenze.
Per parte sua, la Regione di volta in volta ha circoscritto le aree colpite e chiesto al Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali di dichiarare lo stato di calamità; a sua volta, il Mipaaf (retto dal ministro Maurizio Martina) ha stanziato i fondi. Eppure, ci sono «milioni di euro già stanziati e fermi nelle casse della Regione», tuona Molinaro, denunciando le farraginosità dell’Ente nel portare a termine l’iter.
Coldiretti non ha dubbi di sorta, e punta l’indice contro l’«immobilismo degli uffici regionali periferici, che non possono completare i sopralluoghi/collaudi per mancanza delle risorse per le missioni e, ancora peggio, per scarso e inefficiente coordinamento e funzionalità dell’attività che va espletata sui territori interessati con presenza fisica nelle aziende agricole».
Di qui l’appello al Governatore calabrese Mario Oliverio per accelerare le pratiche, per evitare si protragga ulteriormente una situazione «paradossale e umanamente inaccettabile»; dare priorità alla liquidazione delle somme dovute agli agricoltori; in caso risulti necessario, integrare le risorse legate al Piano di sviluppo rurale (Psr) per evitare che la «latitanza del Dipartimento Agricoltura» faccia più danni delle stesse calamità naturali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero