Fu un guasto meccanico a determinare la compromissione dell'impianto frenante del bus che il 28 luglio del 2013 precipitò nel vuoto dal viadotto...
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Nella sua deposizione, il perito ha ribadito che «il bus, qualche chilometro prima del viadotto, subì la rottura del giunto cardanico e la conseguente perdita dell'albero di trasmissione, che a sua volta determinò il blocco dell'impianto frenante». Un guasto, è stato anche sottolineato, non direttamente collegabile alle condizioni generali di manutenzione dell'automezzo («non al meglio», ha sottolineato Lima) che aveva già percorso oltre 800 mila chilometri. La prossima udienza, davanti al collegio presieduto da Luigi Buono, è fissata per il prossimo 17 febbraio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero