Usa, dodicenne perseguitata dai bulli su Snapchat si uccide: lo stesso giorno la madre era andata a denunciarli

Usa, dodicenne perseguitata dai bulli su Snapchat si uccide: lo stesso giorno la madre era andata a denunciarli
Mallory Grossman non ha più retto. Da tempo veniva perseguita su Snapchat da un gruppo di bulli che la prendeva in giro e la insultava facendo spegnere la sua...

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Mallory Grossman non ha più retto. Da tempo veniva perseguita su Snapchat da un gruppo di bulli che la prendeva in giro e la insultava facendo spegnere la sua vitalità e il suo sorriso. Un cambiamento di cui si era accorta anche sua madre, che aveva segnalato il problema alla sua scuola. Un peso troppo grande per quella bambina di 12 anni, che alla fine ha deciso di togliersi la vita: mercoledì scorso l'hanno trovata priva di sensi nella sua casa di Rockaway Township, nel New Jersey, poche ore dopo che la sua mamma Dianne era andata a denunciare al preside della Copeland Middle School cosa accadeva alla sua bambina.


Il procuratore della contea di Morris ha avviato un'indagine sulla morte di Mallory, mentre tutta la comunità si è mobilitata per sensibilizzare sul tema del bullismo. Sotto choc gli amici della bambina, che non riescono a credere a quello che è successo: Mallory era un'esplosione di gioia di vivere. Era una cheerleader, amava lo sport all'aria aperta, era gentile e generosa. Poco tempo si era dedicata alla creazione di alcuni gioielli i cui proventi sono andati a un'associazione che si occupa di bambini malati di cancro.

«Ogni tanto il cielo ci manda un insegnante sotto forma di bambino - si legge nel suo necrologio - Mallory ha insegnato come amarci l'un l'altro ed è stata d'ispirazione per tutti coloro che l'hanno incontrata. Era un'anima innocente e pura». Alcuni amici di famiglia hanno avviato una campagna su GoFundMe per aiutare la famiglia con le spese del funerale: l'obiettivo era ventimila dollari, ma in pochi giorni le donazioni hanno superato 70mila dollari che la famiglia ha intenzione di donare in beneficenza. Lunedì i suoi compagni di classe si sono presentati a scuola tutti vestiti di azzurro per ricordare la vitalità di Mallory e condannare il bullismo. «Non dimenticheremo mai il tuo sorriso» hanno scritto su uno striscione. Quel sorriso che, a causa dei bulli, si è spezzato troppo presto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero