Un sospetto terrorista morto che non è Salah Abdeslam, forse altri due in fuga, quattro poliziotti feriti e un altro quartiere della capitale d'Europa bloccato. A...
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Da dopo gli attacchi, Bruxelles e Parigi hanno deciso di unire le forze e di collaborare nelle indagini per snidare i jihadisti, e da diverso tempo stanno compiendo operazioni congiunte. Questa volta erano sulle tracce delle false identità utilizzate dal gruppo di terroristi per preparare gli attacchi, seguendo la pista delle conoscenze di alcuni degli 11 arrestati in Belgio, di cui almeno uno, un amico del kamikaze dello Stade de France, Bilal Hadfi, legato proprio a Forest. Le forze di polizia hanno suonato nel primo pomeriggio, verso le 15, alla porta di un appartamento in rue du Dries, che in teoria doveva essere vuoto. Immediatamente partono, attraverso la porta chiusa, colpi di arma da fuoco che feriscono tre poliziotti. Alle 15.20 altra raffica di colpi, e un quarto ferito, più grave. Almeno una persona si dà alla fuga attraverso i tetti, per nascondersi in un terreno abbandonato poco distante dove viene inviato in ricognizione un cane con videocamera, subito obbligato a ripiegare sotto i colpi d'arma da fuoco. Scatta intanto il perimetro di sicurezza nel quartiere, che terrà in 'ostaggio' i bambini di quattro scuole 'messi in sicurezzà sino a ora di cena. Verso le 18 parte il blitz delle forze speciali, con elicotteri per localizzare il o i fuggitivi, e cecchini sui tetti. Nell'appartamento, ormai 'ripulito', viene ritrovato il cadavere di uno dei sospetti terroristi. Pochissimi i dettagli fatti filtrare dalla Procura federale belga e dalla polizia, che durante il culmine dell'operazione hanno chiesto a media e cittadini di non comunicare sui social - come già avvenne a novembre quando la rete si riempì di gattini - sulla localizzazione degli uomini della squadra franco-belga per non compromettere il risultato della loro azione. Unica certezza, la persona uccisa nello scontro a fuoco «non è Salah Abdeslam», ha confermato la Procura, aggiungendo che la sua identità «non è ancora nota». Secondo quanto riferiscono alcuni media belgi, si tratterebbe di una persona completamente sconosciuta alle forze dell'ordine. L'operazione non è ancora completamente conclusa, con una serie di verifiche che la scientifica e la magistratura stanno compiendo nella casa occupata dai sospetti jihadisti dove sarebbero stati trovati kalashnikov e gas lacrimogeno, secondo alcuni media.
Due dei quattro poliziotti feriti sono stati dimessi dall'ospedale, ha riferito il ministro dell'Interno belga Jan Jambon.
Il Messaggero