«Quello che temevamo si è avverato». Lo ha detto il premier belga, Charles Michel, facendo il punto sugli attentati di oggi all'aeroporto e alla...
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«Cerchiamo di mettere in sicurezza le zone più a rischio della città, la prima urgenza è il trattamento delle vittime trasportate nei differenti ospedali, la minaccia è al livello 4, abbiamo preso misure di sicurezza addizionali, restrizioni ai trasporti comuni, frontiere chiuse», ha detto Michel, «Seguiamo la situazione minuto dopo minuto».
Le autorità belghe quindi temevano nuovi attentati dopo l'arresto venerdì scorso del super ricercato Salah Abdeslam, tanto che l'allerta terrorismo era rimasta a livello 3, un gradino sotto l'allerta massima a livello 4. Già domenica il ministro degli Esteri belga, Didier Reynders, aveva dichiarato che Abdeslam «era pronto a rifare qualcosa a Bruxelles». «Abbiamo trovato molte armi, delle armi pesanti durante le prime indagini e abbiamo trovato una nuova rete attorno a lui a Bruxelles», aveva aggiunto. «Siamo lontani dall'aver risolto il puzzle», aveva ammesso ieri il procuratore federale belga Frédéric van Leeuw in una conferenza stampa a Bruxelles, assieme al procuratore di Parigi Francois Molins. «Il fatto di aver trovato dei combattenti stranieri dotati di armi pesanti è naturalmente preoccupante - ha aggiunto - è evidente che non erano qui per un pic nic. L'inchiesta dovrà determinare se pianificavano degli attentati».
La cattura di Abdeslam era stata preceduta martedì da una sparatoria durante un raid della polizia belga e francese contro un appartamento nel quartiere di Forest a Bruxelles. Nello scontro a fuoco era morto Mohammed Belkaid, 35 anni, che lo scorso 9 settembre ha attraversato in auto il confine austro ungherese assieme ad Abdeslam e un terzo uomo coinvolto negli attentati di Parigi, Najim Laachraoui. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero