Brexit, scontro nel Labour: Corbyn silura ministro ombra. Scatta l'ammutinamento nel partito

Brexit, scontro nel Labour: Corbyn silura ministro ombra. Scatta l'ammutinamento nel partito
L'uscita della Gran Bretagna dall'europa scatena la guerra interna nel partito laburista. Il leader del labour Jeremy Corbyn ha dimissionato oggi il ministro degli...

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L'uscita della Gran Bretagna dall'europa scatena la guerra interna nel partito laburista. Il leader del labour Jeremy Corbyn ha dimissionato oggi il ministro degli Esteri ombra, Hilary Benn, dopo le rivelazioni dell'Observer su un possibile golpe interno. Benn ha riferito di essere stato cacciato dopo aver detto al leader di «aver perso fiducia nella sua capacità di guidare il partito». «Se Jeremy rimarrà leader c'è sfiducia nella nostra possibilità di vincere le elezioni che potrebbero arrivare prima di quanto ci si aspetti», ha detto Benn che ha accusato Corbyn di non essersi impegnato abbastanza nel referendum sulla Brexit. 


La mossa non è piaciuta agli altri ministri ombra e ora nel partito è scattato l'ammutinamento, con le dimissioni di altri ministri ombra. La segreteria di Corbyn intanto, fa sapere che il capo del Labour resta al suo posto perché «democraticamente eletto». Lunedì il dibattito sulla mozione di sfiducia al leader.

Secondo la Bbc sono sei i componenti del governo ombra laburista che si sono dimessi - e molti altri si attende che lasceranno - in segno di protesta contro Corbyn. Si tratta della responsabile della Sanità Heidi Alexander, Ian Murray (responsabile per la Scozia), la ministra ai Giovani Gloria de Piero, il segretario ai Trasporti Lillian Greenwood, quello all'edicazione Lucy Powell e quello all'ambiente Kerry McCarthy. Il segretario alla Difesa Vernon Coaker starebbe invece valutando la sua posizione.  Secondo Sky News dovrebbero essere in tutto dieci i
ministri ombra a farsi da parte nelle prossime ore.

«Jeremy Corbyn è una brava persona ma non un leader», ha detto Benn che esclude di volersi candidare alla leadership, serve ora una guida «forte e ed efficace» per il Labour senza la quale non sarà possibile vincere le prossime elezioni.

È atteso intanto per lunedì in seno al gruppo parlamentare del Labour il dibattito sulla mozione di sfiducia contro Corbyn presentata venerdì da due deputate, Margaret Hodge e Ann Coffey. Il presidente del gruppo, John Cryer, dovrà decidere se la mozione potrà essere votata dai parlamentari. In caso positivo, aggiunge l'emittente britannica, il voto a scrutinio segreto si dovrebbe tenere già martedì. Se Corbyn non terrà conto dell'esito, che non è vincolante, «ci potrebbe essere altre dimissioni tra i ministri del governo ombra». 


La base laburista invece si mobilita in favore del leader. Una petizione che chiede al segretario di restare al suo posto ha superato le 170 mila firme.

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Il Messaggero