Brexit, riparte la negoziazione ma tutta in salita. Il governo May accantona un fondo miliardario

Brexit, riparte la negoziazione ma tutta in salita. Il governo May accantona un fondo miliardario
Si riparte con la Brexit. Da domani, lunedì 9 ottobre, a giovedì 12 c'è il quinto round negoziale sulla Brexit tra il team di Michel Barnier della...

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Si riparte con la Brexit. Da domani, lunedì 9 ottobre, a giovedì 12 c'è il quinto round negoziale sulla Brexit tra il team di Michel Barnier della Commissione europea e la squadra del ministro britannico David Davis. La settimana successiva, la Commissione dovrà riferire circa l'andamento dei negoziati al Consiglio europeo, dove si attende che i 27 prendano una posizione sull'avanzamento dei colloqui. Nei giorni scorsi, sia il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker sia lo stesso Barnier hanno espresso scetticismo sullo stato dei lavori, mentre il Parlamento europeo ha chiesto con una risoluzione votata lo scorso 3 ottobre che il Consiglio europeo neghi l'apertura della fase-due, sui rapporti post-divorzio tra Ue e Regno Unito, a meno che la prossima settimana non siano raggiunti progressi sufficienti sulla tutela dei diritti dei cittadini, sugli impegni finanziari e sulla frontiera dell'Irlanda del Nord.


La conferma delle difficoltà esistenti è giunta anche dall'ultima riunione dei rappresentati permanenti dei Paesi Ue svoltasi ieri a Bruxelles. Secondo le indiscrezioni filtrate dall'incontro e riportate dal Financial Times, il capo negoziatore europeo Michel Barnier avrebbe evidenziato che l'apertura di colloqui sul periodo transitorio al vertice Ue del 19-20 ottobre consentirebbe di aprire spazi negoziali importanti per risolvere anche la questione del conto che Londra dovrà pagare per la Brexit. E quindi compiere progressi sostanziali in un negoziato che stenta a decollare. Ma uno schieramento di Paesi nordici guidato da Germania e Francia avrebbe respinto questa opzione limitandosi ad aprire alla possibilità che il periodo transitorio proposto da May nel suo discorso di Firenze sia oggetto di una prima valutazione interna dei 27 in attesa che ci siano le condizioni per avviare ufficialmente le trattative anche sulla fase-due. 


Intanto, il governo May - secondo il Sunday Telegraph - sta accantonando un fondo per miliardi di sterline nel caso in cui non si arrivasse ad un accordo finale sulla Brexit. «Miliardi di pound saranno sbloccati l'anno prossimo nel caso in cui non si facciano progressi», ha rivelato la fonte del giornale. La premier in questo modo vuole mandare un segnale di forza, in particolare ai suoi oppositori interni, i deputati Tory pro Brexit, affermando che è pronta a tutto nelle trattative con l'Ue.
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Il Messaggero