Brexit, tre milioni di firme per un nuovo referendum sull'Europa. A lanciare la petizione un militante del Leave

Brexit, tre milioni di firme per un nuovo referendum sull'Europa. A lanciare la petizione un militante del Leave
Tra le varie contraddizioni del voto per l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue c'è l'ormai famosa petizione per un secondo referendum, che in un...

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Tra le varie contraddizioni del voto per l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue c'è l'ormai famosa petizione per un secondo referendum, che in un paio di giorni ha ottenuto oltre tre milioni di firme. A lanciarla, oltre un mese fa, è stato un attivista il cui scopo era in realtà l'opposto: avere un'altra chance nel timore che i "Leave" potessero perdere, come prevedevano allora i sondaggi. A firmarla sono soprattutto i londinesi pro Ue che si sono impegnati a fondo in una spontanea campagna online soprattutto usando il passaparola sui social media, sebbene siano emersi casi di falsificazione come denuncia il sito del Daily Telegraph.


William Oliver Healey, questo il nome dell'attivista per i Democratici Inglesi, come riferisce il Sunday Express, è passato all'azione il 25 maggio, lanciando la petizione sul sito del Parlamento britannico. In un primo momento, di fatto quasi nessuno l'aveva notata, ma ora è stata invece «dirottata» dagli attivisti del 'Remain' e ha ottenuto un successo travolgente, senza precedenti. Risultato, come previsto dalla legge, visto che ha superato (di gran lunga) le 100.000 firme, sarà valutata dalla commissione incaricata, il prossimo martedì e, nel caso, presentata in parlamento.

Ma Healey non ci sta. Sul suo profilo Facebook, riferisce l'Express, ha scritto che «il popolo del Regno Unito ha piazzato una bomba a orologeria sotto al pavimento dell'Ue» e «io do il benvenuto a questo». E ha anche ribadito quali erano le sue motivazioni dietro alla promozione di una seconda consultazione. Ma ora, dato il risultato del voto di giovedì, «io non sono a favore di un referendum bis. La petizione che ha attirato così tanta attenzione dai sostenitori del 'Remain', fino a ieri non era stata quasi notata. E allora i sostenitori del 'Remain' non erano davvero interessati alla loro visione o avrebbero combattuto più intensamente».


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Il Messaggero