Si sono aperte alle 8 locali di domenica (le 11 in Italia) le urne per il secondo turno delle presidenziali in Brasile. Resteranno aperte fino alle 17 (le 20 in Italia) ed i...
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Si vota anche per eleggere al secondo turno i governatori di 13 stati della Federazione, tra cui Rio de Janeiro e il Distretto federale della capitale Brasilia. Il voto è obbligatorio nella fascia di età 18-70 anni e facoltativo per i giovani dai 16 ai 18 e per gli ultrasettantenni. Imponente l'apparato di sicurezza schierato nelle città più violente. Alcuni stati hanno imposto la ''Lei Seca'', il divieto assoluto di vendita di alcol durante la giornata elettorale.
Vigilia al veleno. «Il modo migliore per combattere la corruzione è mandare a casa questo governo». Aecio Neves ha attaccato con queste parole la presidente brasiliana uscente di sinistra, Dilma Rousseff: l'affondo che ha avuto per palcoscenico l'ultimo dibattito tv trasmesso la notte scorsa dall'emittente Rede Globo prima del ballottaggio presidenziale di domani. Un round finale dove alcune decine di spettatori, in rappresentanza degli indecisi (una fetta importante, pari a circa il 20% degli aventi diritto al voto), hanno rivolto le loro domande direttamente ai candidati.
Alla vigilia del turno cruciale delle elezioni, tra le più incerte e incandescenti degli ultimi decenni per il gigante sudamericano, il tema degli abusi interni al colosso petrolifero nazionale Petrobras continua a dominare il panorama politico. Il gigante statale del greggio - una delle più grandi multinazionali del mondo - è sotto inchiesta per presunti fondi neri, con i quali sarebbero state versate tangenti a politici di diversi partiti. Il settimanale Veja, appena uscito, afferma che sia Dilma, sia il suo predecessore, Luiz Inacio Lula da Silva (2003-2010), sapevano tutto.
Uno schema che è stato ribattezzato «Petrolao», alludendo all'altro gravissimo scandalo di mazzette conosciuto come «Mensalao», scoppiato durante il primo mandato di Lula. E Neves - rappresentante di un partito di centro-destra, il Psdb, che aspira a tornare al potere, dopo 12 anni di dominio del Pt fondato da Lula - adotta la tattica dell'offensiva per cercare di ribaltare i sondaggi
«Quanto pubblicato da Veja si chiama golpe elettorale», ha ribattuto ieri sera Dilma, che fu guerrigliera durante la dittatura militare (1964-1985). «Sono solo calunnie, ne risponderanno davanti alla giustizia», ha aggiunto, nelle stesse ore in cui un manipolo di attivisti del Pt scagliava sassi contro la sede dell'editore del magazine.
Il Messaggero