Brasile, l'ombra del terrorismo sulle Olimpiadi: arrestato 32enne algerino, progettava un attentato in aeroporto

Brasile, l'ombra del terrorismo sulle Olimpiadi: arrestato 32enne algerino, progettava un attentato in aeroporto
A poco più di tre settimane dall'inizio delle Olimpiadi di Rio, al via il 5 agosto, massima tensione in Brasile per il pericolo di attentati terroristici, anche alla...

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A poco più di tre settimane dall'inizio delle Olimpiadi di Rio, al via il 5 agosto, massima tensione in Brasile per il pericolo di attentati terroristici, anche alla luce dei diversi messaggi minacciosi lanciati negli ultimi mesi dall'Isis. A far salire ulteriormente la tensione, l'arresto a San Sebastian, nei pressi della Capitale, di un 32enne algerino con documenti pakistani: la polizia lo accusa di aver pianificato una strage imminente nell'aeroporto internazionale Juscelino Kubitschek, a Brasilia. 


L'immigrato, come riporta il Mirror, è stato acciuffato grazie alla denuncia della moglie che ha rivelato alla polizia il piano terroristico: secondo la donna, l'uomo aveva intenzione di far saltare in aria l'aeroporto. La polizia, che stamattina ha interrogato la coppia, ha trovato in casa del sospettato un biglietto aereo per tornare in Pakistan. L'uomo era entrato in Brasile nel 2014, durante la Coppa del mondo, in veste di rifugiato. La moglie ha detto che si erano sposati all'estero ma poi si sono risposati in Brasile con documenti falsi per consentirgli di ottenere il permesso di soggiorno. 

Quest'ultimo arresto si inserisce in un clima di alta tensione: da un lato, l'adrenalina massima da parte delle forze di polizia che devono garantire la sicurezza; dall'altro, le crescenti preoccupazioni riguardanti la brutalità degli agenti e la loro reale capacità di tenere sotto controllo la situazione e sventare eventuali attentati. Il tutto in un Paese che ha uno dei più alti livelli di omicidi in tutto il mondo: circa 42.000 persone uccise con armi da fuoco ogni anno, secondo Amnesty International. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero