Fra Barcellona e Madrid è ormai una spirale di tensione nella corsa verso la secessione della Catalogna e il referendum sull'indipendenza promesso per settembre dal...
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Il premier «è disposto a impedire il referendum con la forza» afferma El Mundo. La stampa conservatrice approva. Abc in un editoriale chiede che si usi tutto il peso della legge «per fermare la sedizione». Il governo di Madrid afferma di volere tentare ancora di superare la crisi con il dialogo. Ma consiglieri di Rajoy avvertono che è pronto un 'piano B' per fermare il referendum. Madrid, usando l'articolo 155 della costituzione, potrebbe assumere il controllo della polizia regionale catalana, i Mossos d'Esquadra, impedire l'accesso ai seggi elettorali, recintandoli. O perfino, nel caso più estremo, con un voto a maggioranza assoluta del senato di Madrid - controllato dal Pp di Rajoy - sospendere l'autonomia della Catalogna e prenderne il controllo al posto delle istituzioni regionali. La Moncloa fa sapere che preferirebbe evitarlo. Nessuno sa quali potrebbero essere le conseguenze. Ma i due giocatori della delicatissima e incerta partita catalana continuano ad andare avanti come se l'altro non esistesse. Il secessionista Puigdemont, che ha la maggioranza assoluta nel parlamento catalano, ripete che il referendum si farà nonostante il veto di Madrid.
Ha previsto di far scattare in luglio la base informatica del futuro fisco indipendente.
Il Messaggero