Forse lo candida, forse non lo candida. Ma è più sì che no. Il rebus Bossi è nelle mani di Salvini. Tra i due non corre buon sangue, anzi...
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Poi c'è Giancarlo Giorgetti, molto legato all'Umberto da sempre, che è uno di quelli che fa le liste ed è assai ascoltato da Salvini: non farebbe mai al suo padre politico lo sgarbo di non aiutarlo a entrare in lista. E ancora: nelle sue zone Bossi è ancora popolare (anche se per una sfida nel maggioritario serve una tempra che il fondato della Lega non ha più) è capace di raccogliere voti. Ma soprattutto Bossi è Bossi: il contraccolpo comunicativo di una sua eventuale esclusione per Salvini sarebbe notevole. L'ideale, per Matteo, sarebbe che l'Umberto si facesse indietro da sé. Ma questo per ora è tutt'altro che probabile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero