Italicum, Boschi: fiducia solo se inevitabile. Senato non elettivo è caposaldo riforma

Italicum, Boschi: fiducia solo se inevitabile. Senato non elettivo è caposaldo riforma
Il Senato non elettivo «è un punto chiave della riforma, anche perché a questo sono collegate le funzioni del Senato, gli organi di garanzia. Quindi è difficile poi non...

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Il Senato non elettivo «è un punto chiave della riforma, anche perché a questo sono collegate le funzioni del Senato, gli organi di garanzia. Quindi è difficile poi non rimettere in discussione tutta la riforma». Lo ha detto il ministro Boschi sull'ipotetico scambio tra governo e minoranza dem. Il Senato elettivo potrebbe infatti convincere i dissidenti a votare l'Italicum senza modifiche.




«Nelle prossime settimane in commissione al Senato riapprofondiremo il merito», ha aggiunto poi Boschi. «Il presidente del Consiglio, che è anche segretario del nostro partito, è stato molto chiaro, quando abbiamo fatto l'assemblea di gruppo del nostro partito. Noi abbiamo detto che sulle riforme costituzionali, quando le affronteremo nuovamente al Senato, nelle prossime settimane, faremo degli approfondimenti nel merito e, se ci saranno delle modifiche possibili, sempre d'accordo con tutti gli altri alleati di governo, che sostengono queste riforme, vedremo se ci so no delle modifiche da fare». Tuttavia, ha concluso, sul Senato «quello che non è possibile, ovviamente, è ricominciare da capo, non si possono mettere in discussione i capisaldi della riforma, perchè significherebbe ricominciare da capo un lavoro che stiamo portando avanti in Parlamento molto seriamente da oltre un anno».



Quanto alla legge elettorale il ministro ha ribadito che «è prematuro parlare di fiducia». «La fiducia viene usata nei provvedimenti centrali per l'agenda del governo e del Paese. Sicuramente l'Italicum lo è. È fondamentale dare una nuova legge elettorale al Paese. Vedremo nelle prossime settimane». «La fiducia è l'extrema ratio, l'ultima soluzione possibile per il governo - ha aggiunto - Prima si cerca di evitarla, se possibile. Anche perché, quando il governo decide di porre la fiducia, sa che vincola la sua vita a quel voto. Quindi è un atto di responsabilità importante».
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Il Messaggero