«Sulla strage di via d'Amelio siamo a un passo dalla verità, mai come ora. E questo grazie a me e ad altri magistrati». Davanti alla Prima Commissione del...
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Di Matteo è stato convocato nell'ambito della preistruttoria che è stata avviata dal Csm su sollecitazione della figlia del magistrato ucciso, Fiammetta, che ha chiesto di accertare i responsabili anche nella magistratura delle «anomalie» che avrebbero segnato le indagini, a cominciare dalla gestione di Scarantino. E non nasconde la sua amarezza. «Non è giusto che questi magistrati - dice parlando di se stesso e dei colleghi che hanno lavorato con lui - siano oggi accostati a depistaggi». E spiega che «chi soffia sul fuoco e strumentalizza» la «sacrosanta» sete di giustizia della famiglia Borsellino, «vuole che non si vada avanti» nella ricerca della verità.
Di Matteo ha scelto di essere sentito in seduta pubblica (è la prima volta nella storia del Csm).
Il Messaggero