«Abbiamo scelto l'apparentamento della nostra lista con quella del Pd perché abbiamo messo al centro la valorizzazione dell'agenda europeista» e per...
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«Vedo che mia popolarità tra i politici è piuttosto alta: è un riconoscimento non tanto alla mia persona ma alla mia storia e alle mie battaglie - ha detto ancora - Però vorrei aggiungere una cosa: magari, amatemi di meno ma... votatemi di più».
Quindi Bonino ha sottolineato che «la vera sovranità è quella che condividiamo in Europa: la sovranità nazionale di Salvini e Di Maio è una sovranità di carta, pericolosa, fuori dal tempo e dall'Europa»: +Europa in campo serve anche a dire «No a referendum fasulli, per uscire dalla moneta unica o doppie monete».
«La nostra non è la Lista Bonino-Tabacci ma molto di più: è l'unica novità di questa elezione, l'unico progetto serio», ha affermato, «Quando siamo partiti, in splendida solitudine, dicendo che le elezioni in Italia sarebbero state un confronto tra europeisti e sovranisti, tra chi vuole la società aperta e chi vuole rilanciare il nazionalismo, sembravamo dei signori eccentrici, lontani dalla politica reale» continua Bonino che sottolinea le radici di questo progetto: «Noi siamo radicali, liberali, democratici, federalisti europei. Nel nome di Altiero Spinelli, di Marco Pannella, di Alcide de Gasperi e di Luigi Einaudi abbiamo sempre creduto nell'integrazione europea e lavorato perché si possa arrivare agli Stati Uniti d'Europa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero