Dopo gli attacchi terroristici di luglio e la minaccia evocata per un monumento della vita sociale tedesca, il calcio della Bundesliga, la Germania reagisce con blitz della...
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Con due elezioni regionali fissate a settembre a Berlino e in Meclemburgo in un clima elettorale in cui l'estrema destra xenofoba punta a rubare elettori alla Cdu/Csu della cancelliera Angela Merkel, i campanelli di allarme suonano soprattutto in casa cristiano-democratica e sociale. E proprio i ministri dell'Interno regionali dell'Unione stanno mettendo a punto una «dichiarazione di Berlino» che deve essere presentata il 18 agosto per indicare il modo di reagire alla minaccia terroristica ormai tutta interna: secondo indiscrezioni dei media, verrà auspicata fra l'altro una maggiore presenza della polizia nelle strade, videocamere più efficaci, procedure di espulsione accelerate per profughi sospetti.
C'è però anche una misura bollata come 'elettoralisticà dall'opposizione di sinistra (Linken) e respinta dai partner di governo socialdemocratici (Spd) come l'abolizione della doppia cittadinanza. Ad uso dell'elettorato tentato dalle sirene di destra dell'Afd, secondo un esponente della Linke, è anche il «divieto di camuffamento completo» e quindi di nascondersi dietro la rete del burqa o di far scorgere solo gli occhi col niqab. Già nelle prossime ore, sempre secondo anticipazioni mediatiche, il ministro dell'Interno federale Thomas de Mazière presenterà una serie di misure che anticipano la «dichiarazione di Berlino» tra cui l'accelerazione delle espulsione per i profughi sospettati di terrorismo o che hanno compiuto reati in base ad una nuova motivazione («minaccia per la sicurezza pubblica»). Sarà varato anche l'allentamento del segreto professionale dei medici venuti al corrente di intenzioni di attacco terroristico.
Intanto la polizia ha compiuto perquisizioni in quattro città del Nordreno-Vestfalia, regione-roccaforte del jihadismo in Germania, e in una della Bassa Sassonia mirando a tre sospetti fiancheggiatori e reclutatori dell'Isis.
Il Messaggero