Da due giorni la piccola Sinai Miller, di nove anni, continua a ripetere a medici e parenti: «Cosa ho fatto di male»? A questa domanda, però, nessuno sa dare una risposta. La...
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«Era da poco uscita di casa quando ho sentito lo sparo – dice il fidanzato della mamma della piccola Sinai, Mark Chandler – Sono sceso di corsa per la strada quando l'ho vista seduta con il sangue che le ricopriva gli stivali. È una cosa atroce. Lei ha solo 9 anni, è una bambina molto intelligente, non sa nulla di pistole di proiettili o di cose del genere» ha affermato alla Fox, ancora profondamente turbato per l'accaduto.
Ed è tutto il vicinato a essere stato colpito dal ferimento di Sinai : «Non riusciamo a capire perché sia successo, la nostra è una comunità tranquilla, ideale per crescere i bambini» dice Tamara Williams, residente nello stesso quartiere dei Miller, alla rete televisiva.
Anche la polizia brancola nel buio: poche le tracce e gli indizi in mano alle forze dell'ordine. Non si sa quante persone fossero a bordo del Suv, né se a sparare sia stato il guidatore o uno dei passeggeri, né chi fosse l'obiettivo del proiettile. Testimoni hanno affermato come lo sparatore avesse premuto il grilletto nonostante la presenza di bambini intorno. Il sospetto è che la piccola Sinai sia stata colpita da un proiettile vagante.
Il gruppo delle Girls Scout of Central Indiana ha lanciato l'iniziativa “Biscotti per Sinai”, per aiutare la piccola con le spese ospedaliere e per sensibilizzare la città di Indianapolis contro l'uso indiscriminato delle armi da fuoco. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero