Era convinta che il piccolo Semyon soffrisse di epilessia come la nonna, Natalia Sotnikova, la russa accusata di aver ucciso suo figlio facendolo annegare in mare a Bussana, una...
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Sono queste le prime indiscrezioni che emergono dopo l'interrogatorio della donna, arrestata per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.
Le versioni. Secondo una delle versioni fornite da Natalia ai pm che l'hanno a lungo interrogata ieri sera, convinta che il piccolo stesse male ha deciso di «non farlo soffrire» e di portarlo in mare. Ha preso l'auto e si è diretta verso Bussana.
Voleva morire. Qui, lei stessa avrebbe deciso di morire gettandosi in acqua con il piccolo addormentato dentro il marsupio ma dopo aver nuotato per circa 100 metri si è disfatta del figlio ed è tornata a riva, per poi rientrare in albergo.
L'altra versione. Ieri sera era stata fornita anche una seconda versione dei fatti ovvero che la donna si è recata sulla scogliera, avrebbe lasciato il bimbo su uno scoglio, poi indicato ai carabinieri, per poi andarsene e tornare dal suo secondo marito in albergo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero