Elba, «Mio figlio autistico tenuto 5 anni in corridoio»: la denuncia choc di una mamma

La mamma del bambino a Mattino 5
Finisce in tribunale la storia di un bambino autistico di 11 anni dell'Isola d'Elba, escluso dalla classe e tenuto per anni in corrodoio. Da un lato la mamma, che...

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Finisce in tribunale la storia di un bambino autistico di 11 anni dell'Isola d'Elba, escluso dalla classe e tenuto per anni in corrodoio. Da un lato la mamma, che attraverso le telecamere del programma tv 'Mattino 5', come riportano i quotidiani locali 'Il Tirreno' e 'La Nazione', ha denunciato atti di bullismo nei riguardi del figlio. Inoltre, a suo dire, l'undicenne al minimo accenno di nervosismo, veniva sistematicamente portato fuori dall'aula invece di cercare di farlo ambientare con gli altri bimbi. Dall'altro lato l'istituto: secondo il preside «l'unica cosa vera sarebbe quella relativa ad un episodio di bullismo avvenuto a bordo dello scuolabus e riguardo il quale, pur essendo avvenuto fuori dalla scuola, ci siamo attivati con il Comune coinvolgendo le forze dell'ordine e promuovendo incontri con genitori e ragazzi perché da parte nostra c'è la massima attenzione su questi temi».

 


La donna, inoltre, ha raccontato di essere stata costretta a trasferire, dallo scorso marzo, il figlio in un'altra scuola elementare facendo ogni volta 20 km sia per andare che per tornare. Dal canto suo, l'istituto, dopo la riunione d'urgenza del consiglio, ha deciso di adire per le vie legali a tutela del personale e del proprio operato. «Senza che sia stata verificata la corrispondenza al vero e senza alcun confronto - si legge in una nota diffusa - sono state fatte dichiarazioni false e denigratorie. Il nostro istituto ha sempre riservato particolari attenzioni e cure agli alunni con disabilità, attivando, anche nel caso specifico, progetti individualizzati. Condanniamo il processo mediatico che espone la comunità scolastica tutta a conflitti che si riverberano sulla vita dei minori. Agli atti della scuola è verificabile dalle autorità competenti tutto il lavoro fatto in questi anni a tutela dell'alunno in questione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero