La bimba si chiama Isis: niente barattolo di Nutella con il suo nome sull'etichetta. È successo in Australia - secondo quanto riporta oggi l'edizione online del...
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Tutto è cominciato, stando al Telegraph, quando una zia della bambina - Isis, di 5 anni, chiamata dai genitori come l'antica divinità egiziana (Iside, in inglese appunto Isis) - ha cercato di regalarle una confezione personalizzata dell'amata cioccolata da spalmare, cogliendo l'occasione di una campagna pubblicitaria internazionale della Ferrero. Ma di fronte a quella parola, il sistema informatico che gestisce la stampa delle etichette si è bloccato automaticamente, rifiutando Isis come nome inappropriato.
Un epilogo inaccettabile per la madre, Heather Taylor, che dal Nuovo Galles del Sud ha fatto trapelare la vicenda attraverso Facebook sui media locali e poi nel resto del mondo. L'azienda italiana ha reagito ai più alti livelli, facendola chiamare da uno dei suoi top executive per spiegare il perché di quell'intoppo e sottolineando che esiste una lista di nomi off limits (come Hitler o, appunto, Isis) che non possono essere stampati per evitare ogni equivoco o strumentalizzazione.
Ma Heather Taylor non ci sta. «Sono arrabbiata perché si rende sporco il nome di mia figlia», insiste, negando ogni paragone con l'esempio di Hitler visto che la bambina è stata chiamata così prima che lo Stato Islamico emergesse. Non solo, sul web è stata diffusa una petizione perché si smetta di riferirsi al Califfato come all'Isis: anche per rispetto di chi, senza colpa alcuna, porta quel nome. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero