Nella 'rossa' Bologna per tornare insieme e rubare al M5S la palma di alternativa a Matteo Renzi. Alla fine Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, tre anime...
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Non è stato un percorso facile e, tra alcuni azzurri, i dubbi sulla partecipazione dell'ex premier e sul timore di un agganciamento alla Lega non sono ancora sciolti. Ma, raccontano in Fi, quella di Berlusconi è stata una scelta giunta solo alla fine di un percorso di mediazione che ha avuto nel patto tra i gruppi parlamentari e nella lenta mutazione di una kermesse leghista partita come «Blocca-Italia» i suoi snodi chiave. Si è arrivati, così, all'amichevole incontro di questa sera a San Siro tra i due leader, entrambi milanisti, e ad un possibile punto di partenza per cominciare a parlare, sin da lunedì, delle candidature alle amministrative.
Non a caso, l'endorsement di Berlusconi a quel Marchini certo non amato dalla Lega, in Fi è rientrato velocemente, mentre, si racconta in ambienti azzurri, emerge nei vertici del partito l'ipotesi di convincere proprio Salvini (che oggi sottolinea di «non temere» Giuseppe Sala) a scendere in campo a Milano. E a Bologna, del resto, la manifestazione sarà aperta da una Meloni che resta più che papabile per le cruciali elezioni a Roma. Insomma, con la piazza di domani, «finisce una stagione per un percorso comune che non sia solo di vertice», spiega Giovanni Toti, tra i mediatori più assidui, assieme Roberto Maroni, per permettere la partecipazione dell'ex premier.
Berlusconi parlerà dopo Meloni e prima di Salvini. Terrà un discorso breve, in cui toccherà, attaccando, la manovra e le politiche migratorie, oltre alla necessità di stringere i rapporti con quel Vladimir Putin che dell'ex premier è storico alleato. Ad ascoltare, una platea in gran parte leghista ma infarcita dello stato maggiore azzurro e che, prima dei big, vedrà passare sul palco diversi esponenti delle categorie, dai medici ai poliziotti, dagli esodati agli studenti. Tutt'intorno, invece, il pullulare delle (tante) contromanifestazioni Bologna, con 600 poliziotti chiamati in causa per evitare ogni incidente. Mentre l'Anpi invita ad una protesta pacifica e simbolica: porre dei garofani rossi sul sacrario dei caduti a pochi metri dal palco leghista. Ma Salvini appare tutt'altro che preoccupato.
«Finalmente l'opposizione si compatta e qualcuno sta preparando il dopo Renzi, e non sono i grillini», afferma da Cinisello Balsamo, dove ha distribuito benzina scontata protestando «contro lo Stato ladro» , tra le contestazioni dei centri sociali.
Il Messaggero