«Presidente», «Vladimir»: erano appena scoccate le 21, quando Vladimir Luxuria ha varcato il cancello di Arcore, invitata a una cena inedita per lei quanto per il padrone di...
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A rompere il ghiaccio, l'irruzione di Dudù e Dudina, star delle coppie canine. Complici le chiacchiere sugli animali («Sapessi quanti elettori hanno cani e gatti», spiegava il leader azzurro), Vlad e il Presidente pareva si conoscessero da una vita. E Luxuria, che ad Arcore c'era andata per fare domande «guardando in faccia Berlusconi», si è ritrovata a ridere delle immancabili barzellette dell'ex Cavaliere (su se stesso, per di più), e ad ascoltarlo leggere Madre Teresa e Dante Alighieri. Fino a confessarsi che sì, in passato ci sono stati dei dissapori, ma che entrambi «non volevano offendere». Di qui, a discutere della legge sulle unioni civili, il passo è stato breve quanto darsi del tu.
Tra una forchettata di risotto e una di uova, entrambi aromatizzati rigorosamente al tartufo, si sono detti tutto. «Renzi farà una proposta sulle unioni civili alla tedesca, tu che fai?», ha chiesto lei. «La sosterrò. Ma non chiamiamolo matrimonio, non mi piace», ha risposto lui, senza chiudere alle adozioni interne: «Preferisco che un bambino cresca in una coppia dello stesso sesso piuttosto che in un orfanotrofio». Pascale era raggiante: il sì alla legge, consegnato dal suo compagno a Luxuria, è anche una sua vittoria personale, su cui aveva messo la faccia al Gay Village. Che però provoca imbarazzi nel partito, anche se Fitto è tra i pochi che osa dirlo chiaramente: «Dobbiamo ogni giorno apprendere la linea da retroscena, o da conoscenti, o da persone di famiglia?».
Poi le chiacchiere sulla crisi e sulla politica, la soddisfazione per il ritorno all'ovile di Antonio D'Alì, la rabbia per il «tradimento» di Angelino Alfano, sintetizzata da Pascale: «Se si dovesse fare anche una sola alleanza a livello locale con lui, io lascio Forza Italia». L'obiettivo è recuperare la vocazione liberale e libertaria della prima Forza Italia, ha rivendicato il leader azzurro.
UNA CRAVATTA PER IL BABBO
Luxuria al dolce era in sollucchero, estasiata dalla grappa al cioccolato. Ma il colpo di grazia gliel'ha dato Berlusconi, a fine serata, sgranocchiando marshmallow: «Vuoi vedere quella che definiscono la sala del bunga bunga?». Come resistergli? Berlusconi sorrideva di fronte alla delusione di Luxuria dopo il tour: «Ma non c'è il palo della lap dance! E' una stanza normalissima». Il tempo di un paio di selfie, ignorando i dubbi di Mariastella Gelmini sull'esito dell'operazione unioni civili, e a mezzanotte Luxuria era pronta ad andare via, nella borsa un foulard per sé e una cravatta per suo padre, cortese dono di Berlusconi. Oltre al commiato: «Tu sei una che lotta per le sue idee, lo apprezzo molto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero