La frequentazione da parte di Anis Amri unicamente di detenuti tunisini, legando soprattutto con un gruppo ristretto di essi; ed episodi di contrasti violenti con un altro...
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Già nel corso del 2014, mentre è detenuto ad Agrigento, si verificano episodi di protesta in cella. Un detenuto con cui aveva frequenti contrasti dichiarò - a quanto risulta - di essere stato vessato da Amri affermando che lo minacciava di volergli tagliare la testa perché era cristiano e descrisse Amri con un islamista terrorista che lo voleva convertire all'Islam e per questo lo vessava. È da quel momento, nel novembre 2014, che Amri viene «attenzionato» e fino alla sua scarcerazione il Dap ha posto la sua posizione all'attenzione del Casa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero