Berlino, la madre del terrorista Amri: «Mio figlio era un sospetto: perché non è stato condannato?»

Berlino, la madre del terrorista Amri: «Mio figlio era un sospetto: perché non è stato condannato?»
La famiglia del sospetto ricercato per l'attacco di Berlino esprime sentimenti di vicinanza alla popolazione tedesca e punta il dito però contro le forze di sicurezza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La famiglia del sospetto ricercato per l'attacco di Berlino esprime sentimenti di vicinanza alla popolazione tedesca e punta il dito però contro le forze di sicurezza di Italia e Germania che - sostiene - hanno una parte di responsabilità. In un'intervista alla Deutsche Welle, la madre, Nour Alhoda Hassani, ancora sotto shock esprime «i suoi sentimenti di vicinanza al popolo tedesco» ma parla di «forze di sicurezza in Germania e in Italia che sicuramente hanno delle responsabilità». «L'hanno preso un paio di volte, perché non lo hanno rimandato indietro in Tunisia, perché non è stato condannato, perché non è stato incarcerato? Era un sospetto», afferma la madre, Nour Alhoda Hassani.

Hamida Amri, sorella del ricercato, racconta come il fratello abbia lasciato la scuola a 14 anni. «Da teenager non ha mai mostrato interesse per la religione o l'Islam, non praticava il digiuno durante il Ramadan, non pregava, consumava alcol, si era messo nei guai rubando durante il caos della rivoluzione». Nel 2011 scappa attraverso il Mediterraneo verso l'Europa, resta in contatto con la sua famiglia anche durante il periodo di detenzione in Italia, durante il quale - secondo la sua famiglia - è avvenuta la sua radicalizzazione«. Fotoun Amri, sorella racconta che »mentre era in prigione in Italia ci aveva detto di aver incontrato alcuni marocchini ed algerini. È lì che ha cominciato a cambiare, ha smesso di fumare, ci diceva di non parlargli piu di alcol«. (Ses/AdnKronos) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero