Adescata a Bari Vecchia, con la scusa di mangiare insieme un gelato, dall'ex fidanzatino e poi attirata in una trappola, all'interno del Porto, dove in cinque...
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«Una violazione dei diritti umani» l'ha definita il Garante regionale dei diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, Ludovico Abbaticchio, spiegando che «lottare contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne o di un minore è un obbligo umano e civile prima che politico». Stando alla denuncia dei genitori della 15enne, intorno alle 22 l'ex fidanzatino avrebbe invitato la ragazza ad allontanarsi in sua compagnia per andare a prendere un gelato e poi chiacchierare un pò ma, una volta giunti in una zona isolata all'interno del Porto, non lontano dal Terminal Traghetti, a ridosso del centro storico, ad aspettarli c'erano altri quattro ragazzi. La 15enne sarebbe stata immobilizzata su una macchina parcheggiata e violentata a turno.
Quando lo ha raccontato ai genitori di ritorno a casa a tarda ora, questi l'hanno accompagnata in ospedale e hanno subito sporto denuncia ai Carabinieri, facendo i nomi dei presunti aggressori. Gli accertamenti, coordinati dal pm della Procura ordinaria Simona Filoni e dal magistrato della Procura per i Minorenni Rosario Plotino, si basano in queste ore sull'analisi dei tabulati telefonici e dei contenuti dei telefoni sequestrati ai cinque ragazzi, oltre che sui video delle telecamere di sorveglianza interne all'area portuale e sull'esito della consulenza medico legale disposta d'urgenza, e dovranno accertare la veridicità di quanto denunciato dai genitori della presunta vittima, che sarà sentita nei prossimi giorni.
Dopo la denuncia dei familiari della 15enne, gli investigatori hanno subito identificato i cinque presunti autori della violenza di gruppo, tutti giovanissimi baresi, procedendo a perquisizioni domiciliari e interrogatori. In caserma, accompagnati dai genitori e dagli avvocati, tutti e cinque si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che ha parlato di «un episodio di assurda sopraffazione che non trova alcuna giustificazione e ci restituisce - ha detto - un quadro educativo e morale compromesso, di cui tutti siamo responsabili e su cui occorre interrogarci». Il sindaco ha inoltre annunciato che il Comune si costituirà parte civile nel processo «contro chi ha abusato della dignità di una ragazzina, affinché chi è colpevole comprenda fino in fondo il senso delle proprie azioni e soprattutto la ricaduta di queste sull'intera comunità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero