Alta tensione a Barcellona dopo che Carles Puigdemont è stato arrestato in Germania, su richiesta del tribunale spagnolo che già l'altro giorno ha disposto la...
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Le forze di polizia stanno lanciando appelli con gli altoparlanti, chiedendo ai manifestanti, convocati dalle due principali associazioni indipendentiste, di arretrare, ma senza ottenere risultati. Dalla piazza si alzano cori come «non abbiamo paura» e «fuori le forze d'occupazione». Va ricordato che quando fu celebrato il referendum che Madrid ritiene illegale, il primo ottobre, i Mossos di fatto furono tolleranti nei confronti degli indipendentisti e ci furono cori a loro favore, mentre la rabbia della popolazione indipendentista si concentrò su Guardia civil e Policia Nacional che usò la forza ai seggi. Ora i Mossos d'Esquadra sono guidati direttamente da Madrid e oggi forse per la prima volta si è prodotta una spaccatura con la cittadinanza (o più correttamente con la parte indipendentista che sta menifestando).
Nel pomeriggio, dopo che si è diffusa la notizia dell'arresto di Puigdemont, l'ex presidente della Catalogna fuggito in Belgio, Assemblea Nazionale Catalana (ANC) e da Òmnium Cultural (i cui leader sono in carcere ormai dal 17 ottobre) , hanno organizzato una marcia di fronte alla delegazione della Commissione Europea e al consolato tedesco . «Chiediamo alla Germania di non estradare il presidente Puigdemont per reati inventati in una causa politica». La manifestazione ora rischia di continuare per tutta la notte, ma c'è anche la possibilità che le forze di polizia decidano nuove cariche per liberare le strade. I Mossos d'Esquadra hanno già arrestato numerosi indipendentisti durante gli scontri. Fonti dei Mossos, secondo quanto riporta il quotidiano La Vanguardia, hanno spiegato che «si sono vissuti momenti di tensione». L'uso della forza è stato reso necessario per evitare che i manifestanti si avvicinassero troppo alla sede della delegazione del governo centrale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero