Dell’arte della provocazione è sempre stato un gran maestro. Questa volta, però, con gli scandali e le istigazioni Banksy aveva decisamente esagerato. La sua...
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Così, per non inficiare il regolare svolgimento delle elezioni e forse per non stuzzicare oltre modo la severa giustizia del Regno Unito, per una volta il famoso writer dall’identità sconosciuta ha deciso di porre a freno la sua impertinenza: niente più iniziativa e, quindi, niente più regalo, già promesso a tutti coloro che avessero accettato (a proprio rischio e pericolo) di mostrare pubblicamente la foto della propria scheda elettorale contrassegnata dal voto anti-May.
“Ho appreso dalla Commissione Elettorale - ha scritto su Instagram l’artista di Bristol - che la mia offerta avrebbe invalidato il risultato delle elezioni. Sono spiacente di annunciare, perciò, l’annullamento di questa mia mal concepita promozione”.
Esponente di spicco della street art, come detto, Banksy non è certo nuovo a provocazioni e sberleffi anti-sistema. Tra le sue numerose opere, che spesso riguardano argomenti come la politica, la cultura e l'etica, quelle più celebri e discusse rimangono del resto i nove graffiti dipinti lungo il perimetro della barriera di separazione israeliana, un’irriverente sfida al potere e alle sue storture condotta in nome dei valori della civiltà, della pace e della fratellanza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero