Stop alla vendita di prodotti come le obbligazioni subordinate agli sportelli: va vietata, serve una legge, ed è importante farlo subito perchè il mondo è...
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In mattinata il governatore Ignazio Visco, a Todi per una lectio magistralis, aveva invitato ad affrontare con molta attenzione la questione della finanza e delle regole e non con «gli slogan e con interventi semplici» in un week end caldissimo per le polemiche sorte con gli effetti del provvedimento salvabanche emanato dopo il salvataggio di Carife, banca Etruria, banca Marche e Carichieti. In serata sarà poi un comunicato congiunto delle 4 nuove banche a chiarire le cifre sulle obbligazioni subordinate vendute dai vecchi istituti: 12.500 risparmiatori retail interessati per 431 milioni; circa 8.000 con una concentrazione inferiore al 30% degli investimenti; 1.010 i più esposti per complessivi 27 milioni di euro. Primo obiettivo tra tutti, ricostruire il minato clima di fiducia tra i risparmiatori ed il sistema bancario; una priorità sottolineata in mattinata anche dal presidente dell'Abi Antonio Patuelli. La preoccupazione di un effetto domino per i timori dei risparmiatori nei confronti del sistema del credito minore è palpabile (un rapporto di Consultique diffuso ieri parla di 16 miliardi di di euro di azioni di banche, medie e piccole, non quotate sui mercati regolamentari) ed il dg di Banca d'Italia non manca di mettere in evidenza l'importanza della riforma del credito cooperativo avviata dal governo: «perchè sono molte banche e molto piccole e cominciano ad avere serie difficoltà a resistere in un mercato che si sta globalizzando e che chiede di avere molto capitale».
A loro volta le Bcc poi sostengono: «ben venga la riforma ma noi siamo comunque solide».
Il Messaggero