Bangladesh, cooperante italiano ucciso: il premier accusa l'opposizione

La polizia sul luogo dell'uccisione di Cesare Tavella
Dietro i brutali omicidi nei giorni scorsi in Bangladesh dell'italiano Cesare Tavella e del giapponese Kunio Hoshi non ci sarebbe l'Isis, come risulta da rivendicazioni,...

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Dietro i brutali omicidi nei giorni scorsi in Bangladesh dell'italiano Cesare Tavella e del giapponese Kunio Hoshi non ci sarebbe l'Isis, come risulta da rivendicazioni, ma «l'opposizione interna bengalese».




Lo ha assicurato a Dacca la premier Sheikh Hasina. Durante una conferenza stampa ieri nella capitale, riferisce il portale di notizie BdNews24, Hasina ha sostenuto che questi atti sono stati compiuti nell'ambito di una cospirazione per «offuscare l'immagine del governo».



Dopo aver ribadito che i due delitti sono stati «chiaramente pianificati e politicamente motivati», la premier ha ricordato che essi sono avvenuti mentre si stanno svolgendo nei tribunali i processi per crimini di guerra contro responsabili dell'opposizione. Hasina ha concluso dicendosi convinta che il Partito nazionalista del Bangladesh (Bnp) di Khaleda Zia e il Jamaat Islami «hanno ispirato sicuramente questi omicidi nel tentativo di oscurare le conquiste del Bangladesh». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero