Bangkok, bimbo di 3 anni fa i capricci, il volo non parte: lite furibonda tra genitori e passeggeri

Bangkok, bimbo di 3 anni fa i capricci, il volo non parte: lite furibonda tra genitori e passeggeri
Pianti, strepiti, urla furiose e conseguente ritardo del decollo. Si è trasformato in un tentativo disastroso di placare gli animi quello di alcuni assistenti di volo che si sono...

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Pianti, strepiti, urla furiose e conseguente ritardo del decollo. Si è trasformato in un tentativo disastroso di placare gli animi quello di alcuni assistenti di volo che si sono ritrovati a dover gestire una situazione, apparentemente facile, degenerata in una lite che ha coinvolto metà dei passeggeri di un volo della Cathay Pacific in partenza da Bangkok.




La scintilla è stata innescata da un capriccio di un piccolo passeggero: il bimbo di tre anni, tra pianti e urla, continuava a rifiutarsi di rimanere seduto al suo posto con la cintura allacciata. Dopo vari tentativi finiti male, la mamma ha preso in braccio il piccolo in attesa di decollare. Ma quando alcuni assistenti di volo hanno ravvisato l'anomalia hanno pregato la donna di far sedere il figlio sulla sedia e metterlo in sicurezza. Niente di più difficile: i tentativi di tenere a bada il piccolo e convincerlo a farsi allacciare la cintura si sono prolungati per 30 minuti tra il mormorio degli altri passeggeri che avevano iniziato a spazientirsi per il ritardo.



A quel punto i genitori hanno chiesto agli steward di poter far viaggiare il bimbo sulle ginocchia della madre ma hanno ricevuto risposta negativa: alcune compagnie consentono ai bimbi fino a due anni, durante il decollo e l'atterraggio, di stare in braccio ai genitori. Superata l'età devono regolarmente stare seduti e rispettare le misure di sicurezza. Il papà, spazientito per quella che definiva «un'impuntatura», ha iniziato a polemizzare con il personale di bordo. Ma a quel punto la pazienza degli altri passeggeri era stata apertamente sfidata: in particolare, una donna, in lingua cantonese, si è scagliata sui due genitori che non erano in grado di gestire i capricci del figlio.



«Siamo clienti pure noi – ha detto - Perché a voi due viene consentito di dare fastidio all’interno dell’aereo?» ha tuonato la donna mentre alcuni hanno iniziato a borbottare e altri ancora si sono alzati per dire la loro. Ne è seguita un'accesa discussione che si è conclusa solo quando la mamma ha preso in braccio il bambino in lacrime e si è diretta al portellone per scendere. A quel punto al papà non è rimasto che tacere, raccogliere i bagagli e cappotti dalla cappelliera e scendere dall'aereo a testa bassa. Un sospiro di sollievo per tutti i passeggeri e per i piloti che hanno potuto finalmente decollare senza però la speranza di poter recuperare il ritardo accumulato. Ferma la decisione della compagnia aerea: la Cathay Pacific ha difeso la propria posizione per non contravvenire alle direttive per motivi di sicurezza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero