«Se venisse confermato che in quanto esponente del governo ha fatto pressioni o ha incoraggiato Unicredit a farsi carico della Banca dell'Etruria, dato l'evidente...
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D'Alema ha poi parlato dell'ipotesi larghe intese dopo il voto: «Non lo so, non sappiamo neanche quale sarà la legge elettorale. Ma a me sembra che una certa intesa fra Renzi e Berlusconi ci sia sempre stata. E sostanzialmente questa intesa è ancora operativa, a volte in modo sotterraneo a volte in modo aperto». Secondo l'ex premier, l'«intesa» fra i leader di Pd e FI «sostanzialmente ha caratterizzato tutta la politica renziana fin da quando Renzi andò a trovare Berlusconi ad Arcore».
In merito al testo proposto dal Pd sulla legge elettorale, per D'Alema «permette il massimo dell'arbitrarietà e del trasformismo». Interpellato al suo arrivo all'assemblea di Mdp a Milano, l'ex premier ha sostenuto di pensarla «come Bersani: è una proposta molto confusa e anche rischiosa», criticando in particolare l'elasticità delle coalizioni. «Una cosa molto diversa dalla legge Mattarella - ha osservato D' Alema - che aveva consentito la nascita dell'Ulivo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero