Il figlio disabile deriso da due bulle, lo sfogo della mamma su Fb condiviso milioni di volte

Il figlio disabile deriso da due bulle. Su Fb lo sfogo di una mamma: «Che società stiamo creando?»
Derisi da due ragazzine, probabilmente minorenni: una mamma, Erika Defendi, e suo figlio disabile sono stati vittime di una presa in giro nel centro di Bergamo da due...

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Derisi da due ragazzine, probabilmente minorenni: una mamma, Erika Defendi, e suo figlio disabile sono stati vittime di una presa in giro nel centro di Bergamo da due adolescenti, secondo Erika tra i 16e i 17 anni. La donna ha raccontato tutto in uno sfogo su Facebook: in meno di due giorni il post ha raccolto 25mila condivisioni e quasi settemila commenti, quasi tutti di rabbia e sdegno verso le due “bulle”. Chissà che le due ragazzine non si ricordino di essere state loro e non si pentano almeno un po’, confessandolo magari ai loro genitori.


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«Sono talmente nervosa e amareggiata che devo per forza dare un senso a quello che mi è successo oggi», ha scritto Erika, riferendo che stava camminando lungo viale Papa Giovanni, quando due ragazzine tra i 16 e 17 anni che «parlavano di discoteche e di quanti soldi possono spendere per una serata», praticamente metà del suo stipendio, hanno deriso lei e il figlio tetraplegico dalla nascita.
«Siamo fermi sul marciapiede ed aspettiamo che scatta il verde, ci affiancano due ragazzine di circa 16/17 anni parlano di discoteche di quanto soldi possono spendere per fare serata (praticamente mezzo del mio stipendio) Io sorrido e penso... Che bella età zero pensieri!! Con la coda dell’occhio vedo che sono praticamente in short con mezza chiappa fuori è un micro top fatto a reggiseno... Ma vabbè non sta a me giudicare sono giovani e ci sta...».



Erika le ha infatti sentite ridere e dire parolacce: addirittura una delle due ha scimmiottato la camminata del figlio quando la donna si è girata a guardarle. «Io e mio figlio le superiamo (mio figlio è diplegico dalla nascita) dopo poco a distanza di 20/30 metri sento le ragazzine che ridono e bestemmiano, mi viene spontaneo girarmi, vedo una delle due che scimmiotta la camminata di mio figlio e se la ride di brutto con l’amica, non so dirvi che cosa ho provato in quel momento». Ma a quel punto è intervenuto il ragazzo: «Mamma, le persone così ignoranti vanno ignorate... Io faccio così!». Una reazione che l'ha commossa: «Mi ha resa orgogliosa della sua maturità a 15 anni sa dare lezioni di vita e sogna di laurearsi. Io avevo il cuore a pezzi mi sembrava di essere tornata al giorno in cui 15 anni fa ho ricevuto la notizia che mio figlio sarebbe stato disabile a vita».
 

«Ora mi chiedo... Ma che società stiamo creando? Mi rivolgo a tutti i miei coetanei che ormai sono genitori ma voi insegnate ai vostri figli a guardare le persone diversamente abili con occhi di ammirazione anziché dire a loro di non guardare oppure evitare l’argomento?! Perchè loro sono i veri supereroi, non chi spende 600€ a serata o chi ha le scarpe all’ultima moda, solo chi affronta la vita in mille difficoltà sa insegnarne il vero valore», conclude. «Ricordiamoci una cosa, un giorno saremo vecchi e la maggior parte di noi saranno persone diversamente abili se non facciamo qualcosa adesso la maggior parte di noi si troverà nella stessa spiacevole situazione in cui ci siamo trovati io e mio figlio oggi. La disabilità sta negli occhi di chi guarda». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero