Bagheria, inchiesta su rifiuti e abusivismo: obbligo di firma per il sindaco M5S

Indagato sindaco M5S di Bagheria
Maxi inchiesta sui rifiuti della procura di Termini Imerese. Sono coinvolti una ventina di dipendenti del Comune di Bagheria oltre al sindaco Patrizio Cinque. A sedici indagati...

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Maxi inchiesta sui rifiuti della procura di Termini Imerese. Sono coinvolti una ventina di dipendenti del Comune di Bagheria oltre al sindaco Patrizio Cinque. A sedici indagati è stata notificata la misura dell'obbligo di firma. L'inchiesta ruoterebbe attorno a due vicende: la gara per il noleggio degli automezzi impiegati nella raccolta dei rifiuti e un abusivismo edilizio contestato a un familiare del sindaco. Relativamente a questa seconda vicenda Cinque sarebbe indagato per violazione del segreto d'ufficio e omissione di atti d'ufficio. Nella medesima inchiesta sono finiti l'assessore all'Ambiente Fabrio Atanasio e altri 15 funzionari. Disposte misure cautelari, tra cui 14 obblighi di firma, due divieti di dimora nella cittadina alle porte di Palermo e una interdizione dai pubblici uffici. L'inchiesta è coordinata dal procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio.


«E' un attacco ad arte, un attacco ad orologeria si mette dentro di tutto per attaccare un sindaco e un'amministrazione Cinque stelle a meno di due mesi dalle elezioni regionali». Cosi' il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, commenta l'indagine della Procura di Termini Imerese che lo vede indagato assieme ad altre 21 persone.

Ironico il senatore di MdP, ed ex M5S, Francesco Campanella: 
«Finalmente l'onestà tanto sbandierata dai cinque stelle sta prendendo campo a Bagheria». «Due anni fa - rciorda Campanella - proprio sul sistema degli appalti diretti per i rifiuti ho presentato un'interrogazione parlamentare e un esposto in Procura della Repubblica di Palermo. Qualcosa si smuove a Bagheria. Troppo spesso il sindaco Cinque si è sentito inattaccabile e l'onestà l'ha esercitata a suo modo, diciamo adattandola ai propri interessi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero