Alla ricerca di tracce di sangue nell’appartamento di via Giovanni Boccaccio ad Aversa. Ripartono da Aversa le indagini dei carabinieri del reparto territoriale che puntano...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si tratta del medico Antonio Palmieri, diventato famoso per aver curato il caso di Mohamed Khaira Cisse, l’africano ucciso nel 2003 da un carabiniere a Napoli. Ma il difensore di parte della famiglia di Vincenzo, Luca Cerchia, non esclude la nomina di consulenti. «Stiamo valutando la possibilità in queste ore», dice. Ma il colpo di scena ha un nome e cognome: Heven Grimaldi, la transessuale compagna di Ciro che avrebbe ospitato Vincenzo a casa sua ad Aversa, facendo ingelosire in questo modo Ciro «il mostro», come lo ha definito la madre di Vincenzo, Maria Esposito.
Heven potrebbe essere convocata nei prossimi giorni in caserma ad Aversa per rendere nuove dichiarazioni. La bella e bionda trans di origini polacche potrebbe non aver detto tutto agli inquirenti. Al suo ritorno da Bari, il giorno 8 luglio, avrebbe notato solo degli asciugamani bagnati nel bagno di casa, ma niente di più. Da tre giorni Heven non rilascia dichiarazioni alla stampa, ma «smanetta» su Facebook scrivendo post lunghissimi in cui ricostruisce gli eventi. C’è un dato che però fa insospettire gli inquirenti: quell’sms scritto da Heven all’alba del 28 luglio e inviato sul telefono di Ciro Guarente che aveva appena confessato l’omicidio, nella saletta dei carabinieri al primo piano del reparto territoriale normanno, dopo 12 ore di interrogatorio. Il testo del messaggio era il seguente: «Mi hai mentito fino alla fine». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero