Catania, assenteismo all’Asp: tra un mese l'ex deputato Lombardo a processo

La sede dell'Asp di Catania
Sono 19 i dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania (direttore generale, Giuseppe Giammanco) per i quali l’11 novembre prossimo avrà luogo la...

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Sono 19 i dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania (direttore generale, Giuseppe Giammanco) per i quali l’11 novembre prossimo avrà luogo la prima udienza del processo per assenteismo. Tra loro, c’è anche Angelo Lombardo, già deputato e fratello dell'ex Governatore siciliano e leader dell'Mpa Raffaele “Fefè” Lombardo.

 
Secondo la Procura etnea retta da Carmelo Zuccaro (affiancato in quest’inchiesta dal pm Fabio Regolo), 19 unità in forza all’Asp di Catania – presso le sedi di Gravina, Tremestieri Etneo e Sant’Agata li Battiati – nel corso del 2014 in molteplici occasioni si sarebbero limitate a strisciare il badge comprovante la propria presenza sul posto di lavoro, più spesso delegando tale compito a colleghi, per poi andare a fare shopping o commissioni varie anziché rimanere in ufficio a lavorare. Il tutto, filmato a dovere dalle telecamere dei carabinieri del Nas, il Nucleo antisofisticazioni e sanità della Benemerita.
 
Nel marzo scorso, per i 19 indagati era arrivato il rinvio a giudizio da parte del giudice per l’udienza preliminare Alessandro Ricciardolo. Adesso, lo showdown davanti alla Prima sezione monocratica del Tribunale catanese è davvero dietro l’angolo; e non mancherà la stessa Azienda sanitaria provinciale, costituitasi parte civile nel processo intentato ai suoi presunti dipendenti infedeli.
 
Tra gli imputati, spicca il nome del 57enne Angelo Salvatore Lombardo.
Fratello e caposegreteria dell’ex presidente della Regione Sicilia, militò per lunghi anni nella Dc per poi “convertirsi” a Ccd, Udc e Mpa, diventando deputato regionale e – nel 2008 – approdando a Montecitorio.

Per l'ex parlamentare, non è il debutto in un’aula di Giustizia: rinviato a giudizio tre anni fa nel processo “Iblis” per associazione mafiosa e voto di scambio in base alle accuse del “pentito” Vincenzo Aiello, già capobastone di Catania, secondo Eugenio Sturiale (altro collaboratore, già “uomo di fiducia” dei Santapaola) Angelo Lombardo avrebbe svolto un delicato ruolo di “cerniera”. Al punto che nel 2008 i clan, dopo aver contribuito al trionfo elettorale alle Regionali di Fefè Lombardo (nel marzo scorso per questo condannato in appello a 2 anni), avrebbero poi «sonoramente bastonato» il fratello per aver disatteso i “patti”. Un pestaggio che l’ex deputato non ha mai denunciato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero