«Era anziano, ma sempre disponibile con chiunque». Così una fedele della chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray piange padre Jacques Hamel, ucciso da due uomini che...
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Padre Hamel era molto seguito e la notizia della sua barbara uccisione ha fatto subito ricordare l'ultimo scritto dal sacerdote, divenuto così il suo testamento spirituale.
Il settimanale cattolico «Famille Chrétienne» pubblica il suo messaggio-appello alla fraternità apparso sul giornale della parrocchia all'inizio delle vacanze. «Possiamo ascoltare in questo tempo l'invito di Dio a prendere cura di questo mondo, per renderlo, là dove viviamo, più caloroso, più umano, più fraterno». Il prete invita anche a pregare per la pace «attenti a ciò che accade nel nostro mondo in questi tempi».
«Possiamo ascoltare in questo tempo - scriveva padre Jacques Hamel ai suoi parrocchiani qualche settimana fa - l'invito di Dio a prendere cura di questo mondo, per renderlo, là dove viviamo, più caloroso, più umano, più fraterno.
IL PARROCO
«Una chiesa, un prete che celebra la messa è un luogo con risonanza molto forte, grande valore simbolico. C'è una corsa al rialzo, con atti sempre più sconvolgenti. Attaccare un prete mentre dice messa non ha senso, non c'è motivo». Così il giovane parroco di Saint Etienne du Rouvray commenta la tragedia che ha colpito la cittadina. «Questa è l'area più popolare della zona di Rouen, la parrocchia ha un'azione educativa forte presso i giovani - spiega - ma anche un legame molto forte con la comunità musulmana, che non ha niente a che fare con questo orrore. Abbiamo con loro scambi molto buoni e frequenti».
I CITTADINI
«Cercano di separarci ma non li lasceremo fare. La fraternità è importante, la democrazia è sempre in pericolo? ma noi non saremo deboli e continueremo a difendere questi valori». Lo afferma ad alcuni cronisti un'abitante di Saint Etienne de Rouvray, la cittadina nei dintorni di Rouen colpita oggi da un attacco islamista. «Questo gesto tocca le vite umane ma anche i simboli - spiega - Qui, in questa zona e in tutta l'area metropolitana di Rouen, ci sono rapporti molto buoni tra diverse religioni, con uomini e donne di buona volontà. Che siano credenti o non credenti, di una religione o dell'altra, le persone si conoscono e dialogano». «Prima avevano sempre colpito grandi città, è così strano che succeda a Saint-Etienne - dice un'altra, lo sguardo ancora turbato dallo spavento - È un piccolo villaggio, non avrei mai pensato che si arrivasse a questo».
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Il Messaggero