Il nuovo parlamento siciliano, uscito dalle elezioni del 5 novembre, non si è ancora insediato ma sei deputati sono già nell'occhio del ciclone delle vicende...
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Sempre a Messina la Procura indaga, per evasione fiscale, su Cateno De Luca dell'Udc finito agli arresti domiciliari. Una volta scarcerato e assolto per altre vicende giudiziarie, De Luca ha pesantemente attaccato la magistratura. Un altro neo eletto all'Assemblea regionale con 6.554 preferenze, Riccardo Savona di Forza Italia, è indagato con la moglie per truffa e appropriazione indebita nell'ambito di un'inchiesta che ipotizza operazioni di compravendite immobiliari fittizie.
Di compravendita di voti (25 euro l'uno) è accusato invece Edy Tamajo che alle regionali è risultato il più votato a Palermo nella lista di Sicilia futura, una formazione che fa capo all'ex ministro Salvatore Cardinale e che ha sostenuto il candidato presidente del centrosinistra Fabrizio Micari. Il voto di scambio fa capolino in un'altra inchiesta della Procura di Catania sul caso di Antonio Castro (Forza Italia): in un servizio delle Iene una donna ha raccontato di avere ricevuto in campagna elettorale una promessa di 50 euro in cambio del voto per Castro, il quale ha replicato tramite i suoi legali di essere vittima di un'informazione «aggressiva e scandalistica».
A Catania un altro «mister preferenze», Luca Sammartino, eletto con oltre 30 mila voti nella lista del Pd, ha annunciato querele per un video diffuso dal M5s. Viene ipotizzato che un'anziana donna interdetta, ricoverata in una casa di cura, sia stata indotta a votare per Sammartino. Su questa vicenda la Procura ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti dopo la denuncia presentata dal figlio della donna. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero