Germania, bombe molotov lanciate contro sinagoga: arrestato palestinese

Germania, bombe molotov lanciate contro sinagoga: arrestato palestinese
La guerra che infiamma il medioriente e uccide a Gaza innesca micce anche in Germania: la notte scorsa, diverse molotov sono state lanciate contro l'ingresso della sinagoga...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La guerra che infiamma il medioriente e uccide a Gaza innesca micce anche in Germania: la notte scorsa, diverse molotov sono state lanciate contro l'ingresso della sinagoga di Wuppertal, nel Nordreno-Vestfalia. Nessuno è rimasto ferito, e non ci sono stati danni al tempio religioso. Un giovane di 18 anni, che ha detto di essere palestinese, è stato arrestato, col sospetto di aver partecipato all'azione con altri due uomini riusciti a fuggire.




Lo sconcerto, il giorno dopo, è forte, nella comunità ebraica: il presidente del consiglio centrale degli ebrei in Germania, Dieter Graumann, si è detto «senza parole». Mentre la numero uno della comunità di Monaco, Charlotte Knobloch, ha lanciato un appello allarmato: «gli ebrei non si facciano individuare come ebrei, perchè rischiano in questo momento di essere vittime di attentati».



Non è la prima volta che gli eventi della Striscia di Gaza hanno forti ripercussioni sul suolo tedesco, dove il governo si è sempre schierato a favore della sicurezza di Israele, come parte dell'assunzione di responsabilità per l'olocausto nazista: una «ragione di Stato» per la Germania nelle parole di Angela Merkel, che comunque propende per una soluzione a due stati in medioriente. La Frankfurter Allgemeine Zeitung riporta, ad esempio, delle minacce ricevute dal rabbino di Francoforte: telefonate minatorie di un sedicente «palestinese che vive con la sua famiglia a Gaza». E «non si tratta di un fenomeno nuovo», secondo gli inquirenti. «La notizia sull'attacco alla sinagoga ci lascia tutti senza parole», ha detto Graumann. Ci sono state diverse minacce a istituzioni ebraiche, ha continuato parlando al Rheinische Post, secondo un'anticipazione, e la situazione va monitorata «con grande attenzione».



Toni anche più gravi nell'appello della Knobloch in un'intervista in uscita domani con il giornale Koelner Stadt Anzeiger: «Quello che viviamo al momento è il tempo più preoccupante e minaccioso dal 1945. Da noi i telefoni non tacciono. Ci troviamo a confronto con offese e parole di odio - ha denunciato - Che gli ebrei nel nostro paese vengano di nuovo offesi e attaccati, non dovremmo accettarlo mai. E quando le sinagoghe bruciano è il tempo di chiedere a chi ne ha la responsabilità: che dobbiamo fare per proteggere i concittadini ebrei?». Secondo la Knobloch, che è ex presidente del consiglio centrale «la campagna diffamatoria nei confronti degli ebrei ha raggiunto un nuovo livello di intensità nel nostro Paese. Sono molto preoccupata - ha concluso - perchè non vedo arrivare nulla dalla società, non sento il grido: Ora basta!».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero