«Era il mio amore, la mia roccia, il mio protettore. Sono devastata. Vi prego di rispettare la privacy della sua famiglia e la mia», Asia Argento ha affidato a Twitter...
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LE POLEMICHE
Eppure ieri su quella stessa colonna di twitter i commenti piovevano. Tanto più che Clément è un giornalista tv noto e spesso discusso, per l'impertinenza e la tenacia, ma anche per i toni sbrigativi, una facilità ad andar veloce, magari sorvolando sui necessari approfondimenti.
Come Asia, anche Clément ama chi parla chiaro e denuncia: i due si sono incontrati a Cannes, quando lei ha pronunciato il suo discorso forte, contro Weinstein, contro la violenza sulle donne, contro il silenzio. E lui era lì, quasi in prima fila, a filmare e a ripostare su Twitter le sue parole, che aveva definito potenti. Ma si conoscevano almeno virtualmente da prima. Ieri mattina in edicola il settimanale gossip Public ha sparato in prima pagina le foto che confermano immagini già pubblicate in Italia: Asia per le strade di Roma con Hugo, abbracciati, sorridenti, lei che fa i versacci, loro che ballano in un locale a Piazza Farnese.
Ai francesi l'affinità tra l'attrice italiana e il giornalista francese non era sfuggita. Né i due hanno d'altra parte fatto niente per nasconderla. Lei si scaglia contro il famoso editorialista francese Franz Olivier Giesbert, che ha difeso Weinstein davanti alle esagerazioni delle vittime? Lui invita il suo collega via Twitter a prendere nota del messaggio di Asia, che definisce figli di pna, tutti quelli che cercano a tutti i costi di salvare il patriarcato prendendosela con le vittime. Lui fa un documentario sul web (popolarissimo tra i 17-25enni) sui diritti delle donne in Italia e sulle difficoltà sempre maggiori ad abortire nonostante la legge? Lei lo ringrazia pubblicamente: Merci pour ce reportage, Hugo.
I francesi già da qualche giorno ironizzavano sull'improvviso attivismo social di Hugo, un attivismo quasi tutto a senso unico da poco più di un mese: su 51 messaggi che il giornalista ha in totale degnato di un like, ben nove sono dell'italiana, che siano le denunce di #metoo, o delle parole di David Bowie.
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Il Messaggero