Si saprà entro fine gennaio se la 'pista messicana' potrà far luce o meno sulla storia di Angela Celentano, la ragazza che all'età di tre anni scomparve durante una...
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«Il fatto che dopo tutti questi anni la procura di Torre Annunziata, nonostante le mille difficoltà, non abbia deciso di archiviare il caso - ha detto il legale della famiglia Celentano, Luigi Ferrandino - vuol dire che qualcosa c'è e, quindi, noi continuiamo ad essere fiduciosi». L'ennesima svolta sulla pista messicana, dopo non pochi stop e paletti messi dalle autorità messicane come denunciato più volte dalla famiglia Celentano, c'è stata dopo la 'missione' del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che si è recato nei mesi scorsi in Messico con il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, per rafforzare la collaborazione tra i due paesi. Un incontro nel corso del quale la Procuradora general del Messico Arely Gomez Gonzales ha garantito «un nuovo e diverso impegno da parte del Messico».
«Parole che ci sono state ribadite anche oggi nel corso dell'incontro avuto in Procura dove siamo stati convocati - spiega l'avvocato Ferrandino - non ci sarà una nuova missione di investigatori italiani in Messico. Le indagini nei prossimi mesi saranno condotte dalle autorità messicane seppur con la supervisione dell'Italia». «Catello e Maria, i genitori di Angela, sono fiduciosi. Di sicuro tra pochi mesi, come ci hanno detto in Procura, verosimilmente per fine gennaio, sapremo se dietro questa pista c'è qualcosa o è un ennesimo buco nell'acqua - conclude il legale - Tutto noi continueremo sempre a sperare convinti che prima o poi Angela la ritroveremo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero