Amira Abase, la jihadista 15enne britannica fuggita in Siria: «Sogno di decapitare un infedele»

Amira Abase
Amira Abase, la jihadista 15enne britannica fuggita in Siria: è il Sunday Times a svelare tweet e foto della ragazzina fuggita che tifa per il Chelsea e chiede consigli su come...

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Amira Abase, la jihadista 15enne britannica fuggita in Siria: è il Sunday Times a svelare tweet e foto della ragazzina fuggita che tifa per il Chelsea e chiede consigli su come vestirsi.




AMIRA, LA 15ENNE JIHADISTA CHE TIFA CHELSEA E INVOCA DECAPITAZIONI Lei che nel giro di poche settimane si dichiara «estranea» al mondo in cui vive e fugge da Londra con due coetanee per offrirsi in sposa agli uomini dell'Isis in Siria, da dove riprende a twittare: mescolando banali foto di pollo fritto e patatine fritte che i jihadisti continuano a farle mangiare a sinistri scambi di messaggi con amiche che ne condividono il destino e sognano di decapitare un «infedele».

È il contenuto del profilo twitter di Amira Abase, la quindicenne musulmana britannica partita da Londra verso l'inferno siriano nel febbraio scorso, svelato oggi dal Sunday Times, che per la prima volta dà voce alla ragazza dopo la fuga di quest'inverno. Uno degli ultimi messaggi è accompagnato da un'immagine che raffigura un vassoio con pollo e patate fritte, il suo pasto quotidiano, quasi a voler dare un'idea di normalità della nuova vita.



Ma a cancellare ogni traccia di normalità, ecco ritwittato il messaggio di un'amica sedicenne, 'Um Ayoub', la quale scrive: «Quanto vorrei decapitare adesso qualche kafir (infedele)». Dal profilo di Amira - partita dopo aver mentito ai genitori («vado a un matrimonio», aveva detto) saltano fuori pure tweet vecchi di pochi mesi che raccontano una ragazza diversa, felice per la vittoria del Chelsea contro lo Swansea nella Premier League inglese o ancora interessata alla moda casual. Poi, improvvisamente, la voglia d'imparare l'arabo, le citazioni di predicatori radicali londinesi ammiratori di Osama bin Laden come lo sceicco Abdullah Azzam o come Mizanur Rahman, l'ossessione della morte («Noi sappiamo che morire è una certezza - annota alla vigilia del suo viaggio verso il 'califfatò - ma siamo anche preparati?»).



Di quei giorni sono alcune foto, nell'album intitolato in arabo 'Sorellè, rivelate sempre dal domenicale del Times. Una mostra Amira con le due compagne d'avventura in un parco di Londra, tutte velate e di spalle. Un'altra ritrae invece solo lei di fronte: le unghie laccate con lo smalto scuro e una mano davanti al volto, a coprire una smorfia da ragazzina.
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Il Messaggero