Amatrice, Kaos avvelenato, la Lega italiana per la Difesa degli Animali: «Non è stato ucciso un cane, è stato ucciso un eroe»

Amatrice, Kaos avvelenato, la Lega italiana per la Difesa degli Animali: «Non è stato ucciso un cane, è stato ucciso un eroe»
«Non è stato ucciso un cane, è stato ucciso un eroe: un cane addestrato a salvare le vite degli altri, le nostre vite». Lo sottolinea Simona Bazzoni,...

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«Non è stato ucciso un cane, è stato ucciso un eroe: un cane addestrato a salvare le vite degli altri, le nostre vite». Lo sottolinea Simona Bazzoni, responsabile organizzativo della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, commentando la morte di Kaos, pastore tedesco protagonista dei soccorsi nel «cratere» del terremoto che ha colpito l'Italia centrale, ad Amatrice, Norcia e Campotosto. «Non si tratta soltanto della solita cieca crudeltà, sempre ripugnante», afferma Bazzoni. «Il danno arrecato - ricorda - è incalcolabile perché non tutti i cani sono adatti a diventare cane da soccorso e ci vogliono tanto tempo e tante risorse per trovare un vero eroe». «Al proprietario di Kaos - conclude - va tutto il nostro affetto, in questo difficile momento. Alle forze dell'ordine chiediamo indagini serie e scrupolose e il massimo della pena per il responsabile di un simile gesto. Chissà, se mai questa persona si trovasse in pericolo, non troverà Kaos a salvarla».


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«L'avvelenamento di Kaos, il cane eroe simbolo del terremoto è un vero e proprio atto di terrorismo». Lo dice Maria Teresa Nori, già' portavoce dei terremotati del maceratese oggi segretario regionale di Federcontribuenti Marche sull' ipotesi di avvelenamento di Kaos il cane eroe di Norcia e Amatrice.
 

«Questo barbaro atto di violenza si inserisce in una scia di violenza che da sempre colpisce i nostri amici animali, vittime di una insensata crudeltà - continua Maria Teresa Nori - e l'uccisione come sembra di Kaos ne è la testimonianza». Spero, conclude, «si arrivi presto a individuare gli eventuali responsabili e assicurarli alla giustizia auspicando una pena esemplare».
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Il Messaggero