Cinquanta anni dopo Firenze ricorda con la memoria del cuore la grande alluvione del 4 novembre 1966. Incontri, convegni, fiaccolate e celebrazioni che partono oggi con...
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La tragedia che l’Ansa inizia a raccontare dalle ore 6.51 del 4 novembre dando la notizia che «L' Arno e' straripato, in Firenze, poco prima delle cinque, all' altezza della localita' Rovezzano, in un breve tratto del lungarno Acciaioli e del lungarno delle Grazie». E in serata gli ultimi lanci sono drammatici: «Firenze è un immenso lago immerso nelle tenebre..., di acque limacciose che si estendono per oltre sei chilometri quadrati nei quartieri a nord dell'Arno e in un'area imprecisata nei quartieri a sud del fiume. L'inondazione, la più grossa dal 1270, interessa due terzi della città. Manca l'acqua, manca il gas, l'energia elettrica è erogata soltanto in alcune zone, il telefono non funziona. La situazione è drammatica nelle case di abitazione e negli ospedali. Anche nelle zone risparmiate dall'inondazione scarseggiano i rifornimenti alimentari; nelle altre è impossibile l'approvvigionamento».
Venerdì prossimo, a mezzo secolo esatto dalla calamità, sono previsti gli eventi ufficiali e a Palazzo Vecchio si terrà un Consiglio comunale straordinario alla presenza degli Angeli del Fango, che si riuniranno poi in uno speciale raduno. Seguirà una messa in Santa Croce, una serie di celebrazioni in memoria delle vittime e tanti appuntamenti che si prolungheranno fino a domenica 6 novembre. E durante la tre giorni i bus e gli ingressi ai musei comunali saranno gratuiti, così come sarà sospesa la tassa di soggiorno sospesa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero