Milano, allarme terrorismo a Capodanno, marocchino prenotò hotel davanti a festa con 5 mila giovani

Milano, allarme terrorismo a Capodanno, marocchino prenotò hotel davanti a festa con 5 mila giovani
La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta, al momento senza ipotesi di reato né indagati, su una prenotazione sospetta di una camera per tre notti in un albergo in...

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La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta, al momento senza ipotesi di reato né indagati, su una prenotazione sospetta di una camera per tre notti in un albergo in zona Fiera a Milano, dal 29 dicembre al primo gennaio scorso, effettuata on line da un marocchino, in passato in contatto con un connazionale che avrebbe fatto parte di una cellula jihadista e arrestato in Francia nel 2016. La prenotazione, con pagamento di 700 euro, era per tre persone ma nessuno si è presentato ed è quindi scattato l'allarme terrorismo anche perché in un hotel di fronte per la notte dell'ultimo dell'anno era stata organizzata una festa con dj e quasi cinquemila giovani. Il 31 dicembre scorso, dunque, con controlli nei due alberghi sono intervenuti i carabinieri e ora, dopo una relazione inviata dagli investigatori del Ros in Procura, il pm Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo, ha aperto un fascicolo per compiere accertamenti. Dell'allarme terrorismo scattato a Capodanno ne danno notizia oggi il Corriere della Sera e il Giorno. 


Della vicenda si sono occupati, in prima battuta, i carabinieri della compagnia Porta Magenta e poi i militari del Nucleo informativo e del Ros e il pm Nobili, ricevuta l'informativa, ha aperto un fascicolo
modello 45, ossia iscrivendolo nel «registro degli atti non costituenti notizia di reato». Gli stessi inquirenti, che stanno compiendo accertamenti, sono cauti sul fatto che la prenotazione sospetta potesse essere legata ad azioni terroristiche, ma il 31 dicembre sono comunque scattati tutti i controlli e le procedure del caso, anche perché il marocchino che ha effettuato la prenotazione on line (che risale al 25 dicembre) è risultato essere stato in contatto in via informatica in passato con un terrorista arrestato in Francia. Anche se al momento, da quanto si è saputo, non sarebbero emersi profili significativi sul fronte terrorismo nel rapporto tra i due soggetti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero