Isis, i jihadisti devastano i cimiteri: «Venerare i morti distrae dal culto di Allah»

Isis, i jihadisti devastano i cimiteri: «Venerare i morti distrae dal culto di Allah»
Ancora devastazione, ancora divieti. Questa volta a finire sotto le mani distruttive dei militanti che lottano per lo Stato Islamico sono finite le tombe di un piccolo cimitero...

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Ancora devastazione, ancora divieti. Questa volta a finire sotto le mani distruttive dei militanti che lottano per lo Stato Islamico sono finite le tombe di un piccolo cimitero vicino Raqqa in Siria.


Dopo gli stupri, le esecuzioni, la devastazione di reperti millenari e il costante regime di oppressione e terrore, adesso i jihadisti stanno profanando la memoria dei defunti: lapidi e tombe, sostengono, sono una forma di venerazione dei morti e distraggono dal culto di Allah.



In una serie di immagini pubblicate on line dall'Isis viene mostrato un gruppo di miliziani distruggere ogni cosa all'interno del cimitero: gli uomini, vestiti in tenuta mimetica, dopo aver posteggiato le motociclette al di fuori del campo santo, muniti di mazze e spranghe si sono accaniti sulle tombe. A mani nude hanno divelto le lapidi lasciando dietro di loro solo macerie. Tutto sotto gli occhi di alcuni residenti tra i quali ragazzi e bambini che assistono inermi allo scempio.



Le immagini agghiaccianti sono emerse poche ore dopo la notizia di migliaia di siriani in fuga da Idlib: secondo gli attivisti la popolazione sta abbandonando le proprie case perché teme rappresaglie del governo dopo che Al Nusra (islamisti di Al Qaeda), Ahrar al Sham (islamisti non Al Qaeda) e altre formazioni minori hanno preso il controllo della città nord-occidentale.



Al Nusra e ribelli siriani controllavano la campagna e le città in tutta la provincia di Idlib già dal 2012, ma le forze di Assad erano riuscite a difendere la città: Idlib, con una popolazione di circa 165mila abitanti, è il terzo capoluogo della Siria a cadere nelle mani degli islamisti, dopo Raqqa e Dair-az-Zur, diventate roccaforti dell'Isis.



Ora che la città è in mano ai ribelli, che hanno preso d'assalto edifici governativi e il Tribunale e hanno distrutto le statue di Assad, molti residenti temono scontri e rappresaglie: Muayad Zurayk, attivista che lavora proprio nella provincia di Idlib, ha confermato che «i residenti sono in fuga dalla città e dai villaggi vicini».



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Il Messaggero