Una tregua di tre ore al giorno per permettere l'ingresso di convogli umanitari. Si aggrappano a questa piccola concessione, annunciata in serata dallo Stato maggiore russo,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un'iniziativa che giunge il giorno dopo un incontro a San Pietroburgo tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello russo Vladimir Putin, i due grandi nemici che da anni in Siria si fanno la guerra per interposta persona. Al momento la popolazione può sperare solo in iniziative ancora isolate di soccorso. Come quella annunciata dall'Unicef, che ha aumentato la distribuzione con autobotti di acqua nella parte occidentale della città, sotto il controllo governativo. In collaborazione con la Croce rossa e la Mezzaluna rossa siriana l'Unicef sta ora portando quotidianamente acqua potabile a 325.000 persone.
Ma nelle aree orientali, in mano agli insorti, si calcola che fino a 300.000 persone - più di un terzo dei quali bambini - si affidino all'acqua dai pozzi, che è potenzialmente contaminata da materiali fecali e pericolosa da bere. Quella della Siria è «una tempesta perfetta nella quale il popolo sta soffrendo», afferma da Buenos Aires il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, parlando di una crisi dei rifugiati ormai «non più gestibile». Per il momento i combattimenti continuano, e non solo ad Aleppo. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), 14 civili sono rimasti uccisi e feriti in pesanti bombardamenti governativi sulla provincia nord-occidentale di Idlib, in mano agli insorti.
Mentre proseguono furiosi, con conseguenze altrettanto drammatiche per i residenti non combattenti, gli scontri a Manbij, nel nord del Paese, una roccaforte dell'Isis.
Il Messaggero