Omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai motivi abbietti e futili e dallo stato di minorata difesa della vittima. È questa la nuova accusa che la procura di Torino...
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Intanto la perizia svolta dal medico legale Luca Tajana su incarico del tribunale di Torino, che sta processando il presunto aggressore, stabilisce che c'è un nesso di causa tra le ferite provocate dai colpi di pistola e la morte, dopo 19 mesi di coma, di Musy. Nel corso dell'autopsia è stato recuperato un proiettile rimasto conficcato nella schiena di Musy e che non era mai stato possibile estrarre. «Non ho ravvisato alcun elemento esterno», ha detto Tajana, spiegando che Musy è morto in seguito a una broncopolmonite «che è una delle cause di morte più frequenti in soggetti in stato vegetativo che sono soggetti a infezioni dato l'abbassamento delle difese immunitarie». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero