Ratko Mladic non molla. Condannato ieri dal tribunale dell'Aja all'ergastolo con l'accusa di genocidio e crimini di guerra e contro l'umanità, ha promesso...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il figlio ha rivelato di essere stato una decina di muniti con il padre dopo l'annuncio all'Aja della sentenza di condanna all'ergastolo. Ratko Mladic, ha riferito Darko, era arrabbiato nonostante si aspettasse tale condanna. «Mio padre mi ha detto che sono tutte falsità, che il Tpi non è un tribunale ma una commissione della Nato. Tutto viene fatto per criminalizzare il popolo serbo che si difendeva dall'aggressione», ha detto ancora al giornale Darko Mladic. A suo avviso la priorità è ora salvare la vita a suo padre malato garantendogli le cure in Serbia.
Soddisfatta della sentenza Carla Del Ponte, già procuratore capo dello stesso Tpi. In dichiarazioni all'emittente regionale balcanica N1, Del Ponte ha detto di ritenere Mladic «il maggior responsabile dei crimini compiuti nelle guerre dei Balcani, dopo Slobodan Milosevic», morto nel carcere del Tpi nel 2006. «Sono molto soddisfatta della pena inflitta a Mladic dal Tribunale, che gli ha comminato l'ergastolo. È una cosa positiva per le vittime, ma è anche una cosa buona per lo stesso tribunale e per la giustizia internazionale poiché a fine anno il tribunale chiude». La condanna provocherà nuove tensioni nella regione? «Assolutamente no. Vi è solo un ristretto numero di persone nostalgiche per quello che avvenne negli anni passati. La Serbia è orientata al futuro, il popolo serbo è rivolto al futuro», ha detto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero