La possibilità che il copilota Andreas Lubitz fosse affetto da disordini psicologici è presa sul serio, ma non è l'unica pista seguita dagli inquirenti nell'inchiesta...
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Lo ha detto all'agenzia stampa Afp il procuratore francese Jean Pierre Michel, che lavora assieme agli investigatori tedeschi a Duesseldorf. «Siamo in possesso di un certo numero di elementi che ci permettono di avanzare su questa pista, che è molto seria, ma non è l'unica», ha detto Michel. «Non possiamo scartare l'ipotesi di un guasto tecnico», ha detto ancora Michel, citato dalla rete televisiva Bfmtv.
Intanto prosegue nelle Alpi francesi la difficile opera del recupero dei resti dei 150 morti dell'incidente. Al momento sono stati raccolti fra i 400 e i 600 resti, che verranno analizzati per l'identificazione attraverso la prova del Dna. Continuano le ricerche per il contenuto della seconda scatola nera, quella con i dati tecnici del volo, della quale è stata ritrovata solo la parte esterna. Questa mattina nella cattedrale di Digne-les-Bains, vicina al luogo del disastro, si è tenuta una cerimonia religiosa con la partecipazione di circa 300 persone fra abitanti del luogo e familiari delle vittime. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero