Ahmadreza Djalali, il medico arrestato in Iran nel 2016 con l'accusa di spionaggio e condannato a morte a ottobre, ha «confessato» in tv di aver spiato il...
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Il medico ha raccontato di aver iniziato a lavorare con alcuni scienziati americani e europei dopo la laurea. Poi di essere stato contattato da un operativo chiamato «Thomas» e di aver iniziato a collaborare sotto copertura con un servizio di sicurezza europeo. «Mi chiedevano informazioni sulle attività iraniane e le persone che lavoravano ai progetti nucleari», ha detto. Nel servizio televisivo, si è affermato che l'uomo ha incontrato «almeno 50 volte» gli 007 stranieri e di essere stato pagato 2.000 euro a incontro. Tra le informazioni richieste, ha proseguito la tv, anche quelle sul conto di Masoud Ali Mohammadi e Majid Shariari, due scienziati nucleari iraniani assassinati nel 2010. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero